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2. APPLICAZIONI DI STRISCE PERIMETRALI IN UN DIPINTO SU TELA DI O. PORTA UTILIZZANDO IL SOTTOVUOTO E STRUMENTAZIONI CHE SOSTITUISCONO LA TAVOLA CALDA.

Il dipinto che misura 300 cm x 180 cm proviene dalla Chiesa di San Francesco in Foiano della Chiana (Arezzo).

Il supporto su tela è diviso in cinque pezzi tenuti insieme da quattro cuciture disposte orizzontalmente. La preparazione è a gesso e colla e gli strati pittorici sono molto sottili.
Il telaio originale era mancante del listello di base e di una traversa, si presentava sconnesso, deformato e attaccato dagli insetti xilofagi, pertanto è stato sostituito da un nuovo telaio espansibile e ben dimensionato.
Il supporto su tela si presentava molto deformato con piegature e vaste cadute di colore concentrate nella parte bassa del dipinto. Abbiamo scelto, nonostante le gravi condizioni conservative, di non foderare il dipinto con il sistema tradizionale della colla-pasta, sia per la presenza delle numerose cuciture che con questo sistema di rintelaggio si sarebbero dovute assottigliare con un atto invasivo e irreversibile, sia per la sensibilità dell'opera all'umiditè che avrebbe apportato l'adesivo a colla-pasta.
Si è scelto di applicare strisce perimetrali di tela sintetica, saldate con adesivo di sintesi termoplastico Beva film in sottovuoto e a temperatura controllata, con un'attrezzatura sviluppata dal nostro Studio per l'applicazione localizzata del calore che ha sostituito la tavola calda.
D'altra parte, questo dipinto, per le sue dimensioni, non sarebbe potuto nemmeno entrare nelle normali tavole calde in commercio, inoltre, con l'utilizzo della tavola calda per saldare le strisce perimetrali, si sarebbe dovuta riscaldare l'intera superficie dell'opera, esponendo gli strati pittorici ad un inutile stress, considerando che le temperature di attivazione del consolidante sono circa 65 °C / 70 °C. Comunque, prima di applicare le strisce perimetrali, si è provveduto al consolidamento del colore in sottovuoto con Plexisol P550. I risultati sono stati positivi: l'opera è stata consolidata e ha ritrovato una perfetta planarietà, senza che si siano verificati effetti collaterali non desiderati causati dalla pressione del sottovuoto, come schiacciamenti dei rilievi delle pennellate del colore; bisogna anche considerare che il dipinto non è stato protetto sia nella fase di consolidamento del colore sia nell'applicazione delle strisce. Questi risultati sono stati ottenuti grazie a particolari accorgimenti nell'allestimento del sottovuoto, ad una bassa pressione (-10 kPa, circa il 10% del sottovuoto totale) distribuita gradualmente ed omogeneamente su tutta la superficie, e ad una perfetta gestione delle temperature +/- 0,5 °C, tramite le nostre strumentazioni computerizzate.

 
Prima del consolidamento in sottovuoto.


 
Stato di conservazione evidenziato in luce radente.


 
Particolare dell'allestimento del sistema di estrazione dell'aria.


 
Applicazione di calore in sottovuoto con speciali strumentazioni computerizzate che sostituiscono la tavola calda.


 
Applicazioni di calore con ferri riscaldati tramite centralina computerizzata.


 
Verso del dipinto dopo il sottovuoto con le strisce perimetrali in tela sintetica applicate con Beva film tramite calore e pressione controllate.


 
Verso dell'opera durante il montaggio della tela con le strisce perimetrali al nuovo telaio espansibile.


 
Particolare in luce radente dopo il sottovuoto che evidenzia l'assoluta mancanza di schiacciamenti della superficie pittorica.


 
Dopo la fase di consolidamento e applicazione delle strisce perimetrali, il dipinto è stato montato e tensionato sul nuovo telaio centinato espansibile. L'opera che ha ritrovato la sua planarietà può affrontare in sicurezza le successive fasi di pulitura della superficie pittorica.


 
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